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Roberto Olzer

Centinaia gli artisti che in tutti questi anni hanno collaborato con noi. Qui li troverete tutti (o quasi): musicisti, cantanti, ballerini, noti e meno noti, in rigoroso ordine alfabetico.

Ha iniziato i propri studi musicali presso la Scuola Organistica dell’Alto Novarese sotto la guida del Maestro Giancarlo Parodi, con cui li ha proseguiti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, dove si è brillantemente diplomato, nel 1994, in Organo e Composizione Organistica. Nello stesso anno ha iniziato la frequentazione di Ramberto Ciammarughi, con il quale si è dedicato all’apprendimento ed allo sviluppo delle tecniche improvvisative nel repertorio jazzistico. Nel 1997 ha conseguito a pieni voti la laurea in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano. Dal 1998 ha inoltre approfondito lo studio del pianoforte classico con il M° Alberto Magagni, diplomandosi a pieni voti nel 2003 presso il Conservatorio “Lucio Campiani” di Mantova.
Affianca all’attività didattica (Scuola “Toscanini” di Verbania, Società Filarmonica di Villadossola, Ass. “Insieme in musica” di Domodossola) l’attività compositiva, (sono stati sinora editi “Sciccareddu” – Ed. Wicky, e “Tetragono” per clarinetto e pianoforte – Editions BIM), quella di arrangiatore, e quella concertistica, sia in ambito organistico (in veste solistica ed in collaborazione con strumentisti, orchestre, formazioni vocali) che in ambito jazzistico (in piano solo ed all’interno di varie formazioni, dal Duo, al Sestetto).
Ha inciso: "Folk Songs" in duo con Fabrizio Spadea, "Eveline" con un sestetto a proprio nome, "My jazz flutes"con il M. Gori Quartet, "Lirico Incanto" con il Max De Aloe Quartet, "Road Movie" live con il Max De Aloe Quartet, "Esprit de finesse, hommage à F. Mendelssohn" in piano solo, "Bradipo" con il Max De Aloe Quartet, "A time remembered, a personal tribute to Bill Evans" con il R. Mattei Octet.
Nel 2006 ha composto, su commissione del comitato italo-svizzero per la commemorazione del centenario dell’inaugurazione del traforo del Sempione, il brano “Per Geometrico Destino”, per soli, coro ed orchestra, su testo del poeta M. Botti.